Sarà realizzata a Taranto, spero in tempi non biblici. Ne scrivo su Lifegate.
Una nuova foresta urbana per Taranto sull’esempio delle città più verdi d’Europa e a pochi mesi dal primo World forum urban forest che si svolge a Mantova, dal 28 novembre al primo dicembre. Prosegue senza sosta l’impegno della nuova amministrazione comunale di Taranto per la sostenibilità e la conversione dei territori contaminati del quartiere Tamburi, a ridosso dello stabilimento siderurgico dell’Ilva.
A poche ore dalla quinta edizione del concertone del Primo Maggio – che ha richiamato decine di migliaia di giovani convocati dall’associazione Cittadini e lavoratori liberi e pensanti – è stato inaugurato il primo lotto della foresta urbana che dovrebbe sorgere nel quartiere più vicino all’impianto siderurgico per facilitare la bonifica dei suoli inquinati e contribuire al miglioramento della qualità dell’aria.
La foresta urbana di Taranto vuole cingere i quartieri periferici ed è costituita da migliaia di alberi di diverse specie. Nascerà progressivamente da qui al 2021 su una superficie totale di oltre cinque ettari.
L’occasione, per piantare questo primo “polmone verde” costituito da 250 lecci nel “corpo” cittadino e un’area di tremila metri quadrati, nasce su impulso congiunto dei sette Rotary club dell’area tarantina per omaggiare l’arrivo nel capoluogo jonico, per la prima volta in Italia, della conferenza presidenziale 2018 del Rotary International dedicata al tema della salute materna e infantile e la pace.
L’australiano Ian Riseley, presidente internazionale dell’organizzazione, sin dal suo insediamento, aveva chiesto a tutti i soci del mondo di piantare, per ciascuno di loro, almeno un albero nel giro di alcuni anni per “contribuire efficacemente a migliorare il mondo”. E i rotariani tarantini non hanno perso tempo.
“Con il supporto dell’amministrazione comunale – commenta il presidente del comitato organizzatore dell’evento Giovanni Lanzilotti, governatore del distretto Puglia e Basilicata del Rotary – siamo riusciti a dare un segno importante per la rinascita di questa città. Abbiamo voluto dare il nostro contributo, in particolare per la salute dei più piccoli che abitano Taranto, prima città europea per i tumori infantili.
I club Rotary continueranno il loro impegno in favore dei bambini di Taranto e, in generale, di tutti quelli che vivono in condizioni nelle quali non sono assicurati i loro diritti e la tutela della loro salute”.
A ulteriore conferma di come Taranto voglia diventare una capitale europea della sostenibilità ambientale – cosi come ha rivelato qualche mese fa a LifeGate il vicesindaco della città, Rocco De Franchi – il prossimo primo giugno nel capoluogo jonico arriverà una delegazione di Pittsburgh, città americana nota per aver convertito i suoi quartieri industriali strategici e storici secondo i dettami delle tecnologie energetiche più innovative, per la sottoscrizione di un gemellaggio orientato alla diffusione delle migliori best practice.
Per una Taranto che, anche sulla base di un nuovo rapporto con la comunità e le aziende agenti sul territorio, esortate ad investire culturalmente sul territorio, punta a diventare un nuovo modello italiano ed europeo e una città nella quale non ci si diverta e si festeggi solo il primo maggio.