Dopo Lombardia e Veneto, la Puglia – con 493 ettari persi negli ultimi 12 mesi – si conferma terza in Italia, e prima nel Mezzogiorno, per consumo di suolo.
Dall’entroterra foggiano alla costa brindisina o leccese non c’è quasi più alcuna discontinuità: il nostro paesaggio si trasforma in modo sempre più intenso e insostenibile.
Per l’Ispra, lo ricordo, il consumo di suolo è la trasformazione pressoché irreversibile di un suolo da naturale ad artificiale.
Il suolo, risorsa naturale pressoché non rinnovabile per i suoi lunghi tempi di formazione, è bene ecologico glocal da preservare e valorizzare per i diversi benefici multipli che può offrire all’uomo, a cominciare dalla proprietà di assicurarci il cibo che ci alimenta.
Con gratitudine per l’invito, pertanto, nell’edizione delle 19.30 di ieri del Tgr Rai Puglia ho commentato l’ultimo rapporto Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sul consumo di suolo e i servizi ecosistemici.