Nonostante gli elevati incentivi e gli investimenti sulla riqualificazione del patrimonio esistente, l’edilizia continua ad essere uno dei settori industriali più energivori e inquinanti.
Oltre il 30% delle emissioni globali dipende dagli attuali modelli di costruzione che implicano soprattutto l’impiego di prodotti di origine chimica e la produzione di tonnellate di rifiuti speciali, spesso dal difficile recupero. Eppure le alternative ecologiche ci sono e sono sempre più impiegate.
Diverse e innovative esperienze di bioarchitettura e di green buildings, infatti, sono state presentate e raccontate durante il convegno “Costruire ecologico e CO2 free. Best practice” promosso, nella prestigiosa sede della Casa dell’Architettura di Roma, da Fondazione Italiana per la Bioarchitettura e dall’Agenzia CasaClima, e a cui sono stato onorato di partecipare come moderatore.
I materiali naturali e riciclabili, in un tempo in cui le materie prime scarseggiano e costano sempre di più, possono rappresentare una opportunità straordinaria sia per realizzare e incentivare le filiere dell’economia circolare, sia per costruire architetture residenziali e artigianali, commerciali o industriali, capaci di coniugare sicurezza statica, efficienza energetica e resilienza climatica, per città da decarbonizzare e comunità da proteggere.
La Giornata di Studio, che ha visto la partecipazione di illustri ospiti come il chimico della complessità Pier Luigi Luisi e come la nuova Assessora all’Ambiente del Comune di Roma Sabrina Alfonsi, è stata l’occasione, inoltre, di festeggiare i 20 anni di CasaClima e i 30 anni della rivista “Bioarchitettura – Abitare la terra”.
Una occasione davvero importante di ascolto e di confronto, nell’ambizione e nella visione che le nostre città diventino scrigno di naturalità e di biodiversità entro il 2030, per limitare, pertanto, l’aumento nocivo delle temperature medie come ci chiede, ormai da tempo, l’Unione Europea.
P.s. La bella foto di copertina è estrapolata dal sito dell’architetto Lestini.