La rilevazione e l’analisi dei dati meteoclimatici confermano il processo incrementale della tropicalizzazione delle temperature medie, con un evidente aumento nelle città capoluogo di provincia delle notti tropicali (ossia le notti in cui si superano i 20°C) che, dunque, allungano e allargano il rischio delle ondate di calore.
Le nostre città, sempre più urbanizzate e ancora poco rinaturalizzate nonostante l’esponenziale retorica sulla riforestazione urbana, saranno completamente trasfigurate dalla crescita delle temperature e dalla riduzione delle precipitazioni, ancor più se non si interverrà con adeguate e complessive misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Oltre che infrastrutturali o ambientali, i danni concausati dagli eventi estremi sempre più intensi e frequenti potrebbero essere, perciò, anche sociali, culturali ed economici, ove non si predisponessero strategiche e armoniche pianificazioni urbane o territoriali. Soprattutto in tutte quelle centralità urbane che non rinnovano, spesso anche da decenni, i propri strumenti urbanistici.
I dati statistici dell’Istat, presentati ieri pomeriggio da Donatella Vignani nel corso di un interessante webinar promosso dal CMCC, segnalano, pertanto, l’esigenza e l’urgenza, nel rispetto delle nuove ambizioni europee del Green New Deal, di una radicale e trasversale conversione ecologica delle nostre città (sulla base di quadri conoscitivi sempre più approfonditi e rigorosi) capace di assicurare un diffuso benessere anche alle prossime generazioni.
Ce la faremo? Riusciranno le nostre città a ridurre progressivamente le proprie emissioni e a diventare entro il 2030 carbon neutral, come sta chiedendo l’Unione Europea?
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