Se la rigenerazione urbana si riduce ad una mera sostituzione edilizia o, peggio, alla sola riqualificazione di aree degradate – escludendo o sottovalutando i processi di innovazione sociale e riattivazione umana delle comunità – è destinata a fallire perché poi non ci saranno cittadini interessati o motivati a ricostruire o a plasmare insieme, nella convivialità delle differenze, quella fondamentale “coscienza dei luoghi” che trasforma un non-luogo in una nuova centralità urbana.
In un Paese ancora sprovvisto di una legge nazionale sulla rigenerazione urbana e sul contrasto al consumo di suolo (che a Bari e in Puglia è particolarmente accentuato, come dissi pure al Tgr Rai) e in cui, anche a causa della pandemia (oltre che per la liquefazione dei partiti), si fa una fatica enorme a confrontarsi con la complessità della contemporaneità, l’odierna iniziativa della Cgil Bari e della Fillea Cgil Bari sulla rigenerazione urbana e su come possa rappresentare la piattaforma abilitante per una trasformazione radicale e trasversale, sostenibile e digitale, è stata davvero importante.
Gli interventi dei diversi speaker, che ho avuto il privilegio di introdurre e facilitare, hanno evidenziato, infatti, non solo l’esigenza di modelli di governance interscalari capaci di innervare i territori metropolitani di un benessere sistemico – con giustizia sociale e giustizia ambientale facce della stessa medaglia (come evidenzio anche qui) – ma soprattutto l’urgenza di non sprecare le ingenti risorse del Pnrr in arrivo nel nostro Paese che andranno investite su alcuni asset strategici.
Nello specifico, sia nella formazione dei giovani; sia nella conversione professionale dei lavoratori che operano in settori in via di dismissione; sia nella sicurezza sui luoghi di lavoro; sia, infine, nella sburocratizzazione degli iter autorizzativi delle infrastrutture strategiche.
Una città, scriveva il giornalista statunitense Herb Caen nel secolo scorso, non si misura dalla sua lunghezza e larghezza, ma dall’ampiezza della sua visione e dall’altezza dei suoi sogni. Queste parole penso siano ancora valide e dovranno indicarci la via da seguire per rendere le nostre città originali scrigni di una diversa e accogliente biodiversità umana.
Grazie davvero a Gigia Bucci, ad Alessandro Genovesi della Fillea Cgil e a tutta la Cgil per il graditissimo invito, sperando di poter camminare ancora insieme per il benessere dell’Area Metropolitana di Bari e della Puglia.