Oggi è la 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥❜𝐀𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞.
Sono trascorsi 50 anni dalla prima Conferenza di Stoccolma e 60 anni dal volume straordinario “Primavera Silenziosa” di Rachel Carson. In questi decenni sono stati compiuti importanti passi in avanti nella tutela della biodiversità e nella valorizzazione discreta dei nostri fragili ecosistemi, ma c’è ancora un lavoro enorme da fare in un tempo, però, sempre più limitato e ristretto.
Pochissimi leader, in questi decenni, hanno agito volgendo lo sguardo ai giovani e alle prossime generazioni. Eppure il surriscaldamento globale e l’aumento delle temperature medie (si pensi anche al fenomeno delle “notti tropicali“) e lo scioglimento dei ghiacciai e l’aumento dei volumi dei mari e la deforestazione e la desertificazione non si sono fermati.
I cambiamenti climatici, con l’alterazione dei limiti planetari e gli eventi estremi sempre più intensi e frequenti (spesso di origine antropica), non guardano in faccia a nessuno: colpiscono tanto i ricchi – sempre più ricchi, anche dopo la pandemia – quanto i poveri – che, anzi, si sono impoveriti e soffrono maggiormente per le diverse disuguaglianze – e, dunque, serve ritrovare umilmente sia la misura del limite rispetto a modelli di sviluppo dell’economia (lineare) oggi inaccettabili; sia generare coraggiosamente e tenacemente, nella quotidianità, una diversa consapevolezza e diversi stili di vita che consentano di riconoscere e sperimentare le soluzioni più sostenibili oggi disponibili che permetterebbero di conciliare economia ed ecologia, per una prosperità inclusiva e una umanità cooperativa.
La natura senza l’uomo vive benissimo. E’ l’uomo che non può vivere senza la natura e bisogna ricreare una connessione sentimentale perché la nostra “Madre Terra”, nella sola “casa comune” di cui disponiamo, possa continuare ad assicurare i suoi infiniti servizi ecosistemici.
Noi non siamo nati per vivere di illusioni, ma per essere produttori ed estensori di emozioni. Per favorire un cambiamento, nella condivisione e nella partecipazione. Non sprechiamo l’occasione di essere “Sentinelle della Terra” e di gioire insieme dei suoi prodigi meravigliosi.
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